Ottimo 6° posto in Elite per i nostri atleti Emiliano ed Andrea alla massacrante gara Marmot Dark Mountain
È stata una delle gare più massacranti che io abbia mai fatto, probabilmente la più tosta! Non che mi aspettassi qualcosa di troppo diverso eh, gli organizzatori erano stati chiari al riguardo: terreni molto tosti da un punto di vista del fondo e da un punto di vista tecnico e possibilità di condizioni metereologiche decisamente avverse. Tant’è che fino ad un paio di giorni dalla gara tra l’ingombro del materiale obbligatorio (che già comprendeva la tenda, il fornelletto, il sacco a pelo, il sacco termico, il boothy bag, il piumino, razione alimentare di scorta…) erano previsti anche ramponcini e piccozze … Teatro delle operazioni la brughiera nel Parco Nazionale di Snowdonia, in Galles. Previsto un percorso in orientamento di circa 50 km (con dislivello non ben precisato), in notturna e a coppie.
Trasferta “toccata e fuga” per me e Andrea: partenza da Bergamo sabato mattina, gara sabato notte e rientro domenica sera. Compagni di viaggio Fede Caldini e Marco Castagneri dei Tuscania. Parto dal fondo. Abbiamo impiegato quasi 13 ore per percorrere 52 km : partenza verso le 20 e arrivo poco prima delle 9 del giorno dopo. Direi che TECNICAMENTE è andata bene. Era molto difficile riuscire ad essere precisi, perché spesso si era costretti a delle sbussolate di centinaia di metri su dei piattoni con la scala della carta al 30000, considerando anche il fatto di dover cercare i passaggi dov’era possibile avanzare e quindi il procedere un po’ a zig zag senza grossi punti di riferimento (ricordo che era notte fonda). Arrivati in zona punto bisognava poi avere la sensibilità di direzione e distanza, perché la tendenza era sempre quella di arrivare un po’ corti. FISICAMENTE come scrivevo su è stato un massacro. Il terreno di gara consisteva in una brughiera brulla e decisamente collinare: il fondo era dato da piante di erica (che nascondevano spesso dei bei buchi), muschio sofficissimo, piccole canne che arrivavano alla pancia e paludi. Insomma, una gran fatica dall’inizio alla fine. Probabilmente avremo corso un 5-10% della gara su sentiero battuto, il resto su un terreno impossibile… Personalmente ho avuto una crisi intorno al quarto punto, raggiunto dopo 3 ore di gara, ma poi mi sono ripreso bene anche se ho poi fatto una gran fatica a mangiare e bere. Andrea invece come al solito ha gareggiato senza nessun problema fino all’arrivo… Il METEO ci ha aiutato molto, in quanto non è stato troppo freddo e non ha fatto neanche il diluvio che avevano preannunciato inizialmente. Si beh, durante la gara ho quasi sempre tenuto il GoreTex, abbiamo preso la pioggia di traverso in faccia, sulla cima Coppi della gara c’era un vento che ti portava via e una nebbia che non vedevi oltre due metri davanti a te (e con la frontale faceva pure un fastidioso riflesso). Però non si stava male! 😉
Il NirvanaAdventureTeam si è classificato alla fine al sesto posto, a 2 ore e 20’ dai primi (che però hanno volato, dando un’ora ai secondi) e a circa 40’ dal podio. È stato sicuramente un ottimo allenamento, per il fisico e soprattutto per la testa; penso però che fosse un po’ troppo estremo, in quanto su un terreno così, per noi non abituati, era praticamente impossibile riuscire a correre. http://www.marmot-dark-mountains.com/results/2020-results/
In generale siamo comunque rientrati soddisfatti e contenti di aver preso parte a quest’ultima edizione della Marmot Dark Mountains: la stagione è appena partita e, considerando gli ambiziosi impegni che ci aspettano, era importante mettere km nelle gambe e confrontarsi con alcuni dei più forti atleti specialisti di queste gare! Articolo scritto da Emiliano Corona