Analisi Tecnica del Percorso Nero di Orienteering della 1a tappa CLOM Abbadia Lariana

Commento tecnico percorso nero a cura del tracciatore Maurizio Todeschini

 

Per il percorso nero della prima tappa CLOM ad Abbadia Lariana si è pensato di fare un allenamento tecnico per migliorare alcune tecniche specifiche delle gare sprint.

Il percorso nero poteva essere abbinato al percorso trail corto, in modo che gli atleti più evoluti potevano interpretarlo come lungo speciale dove la prima parte di trail era di fondo lento e la seconda un fartlek: questo portava ad affrontare la parte di tecnica sprint in condizioni di maggior affaticamento e quindi, se svolto correttamente, a migliorare l’efficacia sia del gesto tecnico che di quello atletico.

La tipologia di allenamento era un fartlek multitecnica: le tratte lunghe erano di facile esecuzione con qualche scelta di percorso dove, principalmente, si doveva correre forte.

La tratte corte erano disposte a gruppetti dove ogni gruppetto aveva un obiettivo tecnico specfico e occorreva rallentare per riuscire a concentrarsi al meglio sull’esercizio.

1a tratta lunga: in principio la tratta partiva un po’ più in alto, ma per non complicare troppo graficamente ho spostato più in basso la partenza, togliendo di fatto la scelta a sud-est.
1o gruppetto punti corti: in questa serie di punti l’esercizio era memorizzare il più velocemente possibile la tratta ed eseguirla senza mai guardarla; questo serve a imparare a leggere il meno possibile in gara, aumentare la sicurezza nell’eseguire la tratta ed a semplificare per riuscire a memorizzare il più velocemente possibile.
2a tratta lunga: la scelta migliore era fare la “S”, un po’ più difficile da vedere rispetto alle altre due.
2o gruppetto punti corti: qui lo scopo era imparare ad anticipare l’uscita dal punto cercando di guardare un oggetto che fosse nella direzione d’uscita dal punto, in modo di velocizzare questo aspetto in gara.
3a tratta lunga: la scelta migliore era tutto a nord, cercando di non farsi distrarre dall’uscita dal punto a sud.

3o gruppetto punti corti: l’obiettivo era imparare a prendere come riferimento oggetti che stanno lontani e che sono da raggiungere, senza perdere tempo a controllare tutti i dettagli che si incontrano per strada.

4a tratta lunga: le varie scelte erano quasi equivalenti, leggermente migliore stare a ovest cercando di non perdere tempo nell’attraversare il paesino.

4o gruppetto punti corti: come il primo, solo che la difficoltà era maggiore e anche il numero di punti.

5a tratta lunga: la scelta migliore era salire subito per poi scendere, il dislivello complessivo era minore.

5o gruppetto punti corti: qui bisognava unire tutte le tecniche viste precedentemente e riuscire ad avere una fluidità tecnica tale da poter aumentare il ritmo nonostante fosse tecnicamente impegnativo; importantissimo riuscire a semplificare ed essere sicuro di se per non rallentare troppo ad ogni bivio.

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